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Generazione mediante programmi di h-volumi

L'attuale diffusione e la prospettata efficienza della Rete globale di computers induce a dare importanza alla presentazione sistematica delle informazioni, di interesse scientifico e generale, attraverso pagine ipertestuali le quali possano essere consultate efficacemente mediante gli attuali browsers.

Queste pagine attualmente dovrebbero essere scritte nel linguaggio HTML 4.0, contenere procedure scritte in linguaggi come JavaScript e Java e rispettare le raccomandazioni di organismi preposti alle standardizzazione come il consorzio W3C.

In tal modo si potrebbero sfruttare al meglio i molti vantaggi che presentano le pagine Web come mezzi per la comunicazione scientifica, vantaggi riguardanti l'ampiezza e la tempestività della diffusione, la facilità di aggiornamento, l'efficacia consentita dalla multimedialità , e cioè della possibilità di servirsi di grafici, dinamismi, immagini, animazioni e suoni, la versatilità e l'adattabilitá alle diverse esigenze della organizzazione ipertestuale, la collegabilità ad altre risorse in rete, la possibilità di venire prodotti nell'ambito di cooperazioni e di essere loro supporto.

 Inoltre i livelli della diffusione attuale ed il tasso di crescita di Internet, in particolare presso la comunità scientifica, rendono estremamente vantaggioso per gli studiosi dei vari ambiti la collocazione sul Web delle informazioni che desiderano diffondere.

Alle pagine Web che presentano dati di elevato interesse scientifico dovrebbero essere destinate risorse sufficienti a garantire contenuti attendibili, aggiornati ed esaurienti e presentazioni chiare, espresse in termini non equivocabili, organizzate in modo da facilitare il reperimento dei dati.

Perseguire gli obiettivi suddetti non è cosa da poco: in particolare sono ostacoli l'instabilità di molte componenti, locali e non, della Rete e la non sufficiente percezione del ruolo che potrà svolgere il Web per attività scientifiche e culturali.

 Come accade per molti obiettivi di ampio respiro, impegnativi e collegati alla IT, è opportuno dedicare particolare cura allo sviluppo di strumenti software atti a facilitare la messa a punto di pagine scientifiche per il Web. Problemi particolari si pongono per la redazione di pagine riguardanti la matematica.

Con il termine a-collezione si intende un gruppo di a-files, cioè files sequenziali contenenti solo caratteri ASCII di base, e quindi costruibili anche mediante un semplice text editor e completamente portabili, coordinati e strutturati secondo regole precise, nei quali risulti agevole raccogliere ed aggiornare informazioni riguardanti un ben determinato argomento.

Con il termine h-volume si intende un gruppo di h-pagine, files sorgente HTML in grado di presentare sul Web i contenuti di una a-collezione in modo che essi siano efficacemente consultabili. Le h-pagine, quindi, devono essere ricche di collegamenti interni e di componenti orientativi (indici, glossari, ...); è importante che questi possano essere costruiti dal programma generatore in seguito ad una adeguata analisi degli a-files.

Può essere opportuno che tali pagine presentino ridondanze che sono invece assenti dagli a-files; anche queste ridondanze devono potersi derivare automaticamente. Inoltre è opportuno che in un h-volume siano presenti numerosi collegamenti a pagine Web di elevato interesse documentario e scientifico; in particolare possono essere utili collegamenti ad altri h-volumi messi a punto nell'ambito di collaborazioni che prevedano il rispetto di precise convenzioni ed apposite interfacce.

In accordo con la linea sopra enunciata, vengono resi disponibili programmi che permettono di generare h-volumi di interesse per l'insegnamento della matematica. Per queste procedure si sono ripresi programmi preesistenti che avevano come fine ultimo la generazione di files da sottoporre al sistema TEX perchè producesse stampati muniti di indici atti a facilitare la consultazione dei dati gestiti. Si tratta sempre di programmi scritti in linguaggio C standard ed organizzati secondo un impianto tradizionale che prevede solo streams ASCII in ingresso ed in uscita i quali sono ampiamente portabili, cioè riutilizzabili in qualsiasi ambiente.

Un programma ha consentito di organizzare un h-volume riguardante lo schema di classificazione ZDM per la didattica della matematica adottato dalla rivista Zentralblatt für Didactik der Mathematik. Esso a partire da a-files contenenti essenzialmente l'elenco delle sezioni costituenti lo schema (e da files ausiliari di minore importanza) genera un complesso di files HTML con alta densità di links che permettono di consultare lo schema piuttosto comodamente, secondo una modalità diversa da quella prevista dalle presentazione ufficiale sul Web di ZDM.

Questo h-volume presenta, associate a varie sezioni dello schema, pagine "guida" contenenti links e riferimenti bibliografici ad altri documenti concernenti gli argomenti della sezione stessa. Un h-volume di questo tipo può contribuire ad una efficace organizzazione di ampie raccolte di links per una intera disciplina come la didattica della matematica.

Un altro tipo di dati che si vogliono presentare mediante h-volumi sono formule matematiche espresse con un formalismo che renda possibile la costruzione di collegamenti fra le formule stesse.

Mediante un programma si possono trasformare in h-volumi elenchi relativamente semplici riguardanti acronimi e collezioni di dati biografici concisi di interesse per la didattica della matematica. Si osservi che sia gli acronimi che i nomi di autori si trovano spesso, accanto ai codici degli schemi di classificazione, fra gli elementi che caratterizzano i documenti scientifici.  

Si possono inoltre generare pagine HTML costituenti glossari ipertestuali a partire da a-files del genere di quello sul quale si basa il glossario allegato alla presente esposizione (v. ehcglo.htm). Per quanto riguarda il suo utilizzo per la didattica della matematica, però, occorre rilevare che attualmente si possono trattare solo formule matematiche molto semplici e grafici solo attraverso files estranei con immagini codificate in uno dei formati accettati dai browsers più in uso. Per arrivare ad una gestione di glossari ipertestuali più soddisfacente dal punto di vista della tipografia delle formule, della produzione di grafici con buoni contenuti matematici e che si basi su componenti riutilizzabili, sarebbe necessario riuscire a controllare efficacemente la generazione di codifiche di formule elaborate nel linguaggio MathML e la generazione di codifiche di grafici vettoriali in un linguaggio come VML.

L'utilizzo di semplici files ASCII, del linguaggio C, dei browsers e di un sistema per la stampa come TEX, garantiscono comunque la portabilità e la sostanziale autonomia degli strumenti sopra descritti, cioè la loro riutilizzabilità in normali ambienti scolastici dotati delle apparecchiature che il piano quadriennale sulle Tecnologie Multimediali consentirà di avere in tutti gli organismi scolastici.

La produzione di pagine Web mediante programmi appositi già collaudati a partire da a-files che seguono uno schema altrettanto consolidato permette di sviluppare, anche nell'ambito di una classe, una documentazione ipertestuale costituita da materiali di elevato interesse documentario come repertori strutturati e glossari, con buone aperture nei confronti delle risorse della Rete globale.

Questo modo di operare apre la possibilità di una buona manutenzione delle pagine Web generate, molto migliore di quella attuabile su pagine Web ottenute servendosi degli attuali Web editors, strumenti che tendono a rimaneggiare i testi sorgente loro sottoposti secondo i propri schemi operativi facendo perdere spesso componenti HTML introdotte per mantenere distinzioni semantiche dei dati trattati ma non previste dal Web editor. È opportuno osservare che il problema della manutenzione delle pagine Web sta diventando uno dei più preoccupanti per la effettiva utilizzabilità di Internet e potrebbe essere assai oneroso anche in un ambiente scolastico.


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